L’artista americano Jon Rubin inaugura, dal 14 al 21 maggio, il programma di residenze della seconda edizione del Premio.
Il suo progetto più noto è forse “Conflict Kitchen”, il ristorante take-out che ha creato a Pittsburgh, dove viene venduto solo cibo di paesi con cui gli Stati Uniti sono in conflitto. Sicuramente si tratta di un esempio emblematico del modo di intendere e di fare arte di Jon Rubin: reinventare le condizioni politiche e sociali del contesto pubblico, creando nuove piattaforme di rappresentanza, partecipazione e scambio. Non a caso nella sua biografia, tra le esposizioni, accanto a importanti musei e biennali internazionali, sono citati anche “cortili, soggiorni di case e angoli di strada”.
L’artista è finalista, insieme al collettivo argentino Etcetera e a Emilio Fantin, della seconda edizione del Premio Internazionale di Arte Partecipativa. Per questo motivo Rubin è in arrivo a Bologna, dal 14 al 21 maggio per la prima residenza con cui entra nel vivo questa seconda edizione del Premio.
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www.lapillola.net
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